E’ un termine italianizzato dal francese “fricandeau” e sta a indicare un brasato di vitello, un po’ più raro di quello di manzo, ma particolarmente gustoso se preparato con tutte le carte in regola, che prevedono un’accorta lardellatura poiché la carne di vitello un po’ più asciutta ha bisogno di un po’ di grasso per ammorbidirsi. La cottura in forno, lenta e lunghissima (anche tre ore) va fatta in un recipiente chiuso ermeticamente.
- Per il fricandò occorre un pezzo di noce di vitello di circa un kg, che va lardellata con l’apposito ago lardellatore inserendo delle striscioline di lardo corte e facendo come un “punto”.
- Mentre lardellate la carne fate rosolare in una casseruola (meglio se di rame o comunque molto pesante) una carota e una cipolla tritate con 30 gr di burro e 30 gr di lardo tritato. Adagiate la carne nel recipiente, fatela colorire, poi copritela di brodo di vitello (circa tre quarti)
- Mettete sulla casseruola un foglio di carta speciale imburrato, poi il coperchio e passate il recipiente in forno caldo a 270 gradi per circa tre ore, scoprendo di tanto in tanto la carne e bagnandola con il suo fondo. Nell’ultima ora scoprite la carne e continuate a bagnarla con il sugo che alla fine dovrà presentarsi sciropposo.
04/08/2020