Un articolo di Salvatore Sarpi pubblicato oggi sulla “Gazzetta del Sud”
LIPARI – Il lungo ponte del 25 aprile ha trasferito nelle isole Eolie un cospicuo numero di turisti. Anche ieri i mezzi di linea hanno viaggiato a pieno carico. La larga maggioranza di questi turisti si fermerà nell’arcipelago sino a domenica; altri, e comunque non sono pochi, resteranno nell’arcipelago sino al 1° maggio. Le isole più gettonate sono come al solito Stromboli, Lipari e Vulcano, meta di turisti sia italiani che stranieri. Si “difendono” bene, in questa può essere considerata una specie di prova generale in vista dell’estate, Salina e Panarea. Un po’ sottotono il movimento verso le remote Alicudi e Filicudi. Buono anche il movimento dei diportisti che hanno scelto il mare delle Eolie per questo lungo ponte. Ponte che purtroppo non è iniziato nel migliore dei modi dal punto di vista meteorologico. Se le condizioni del mare, almeno sinora non hanno provocato problemi, tutt’altro si può dire dal punto di vista delle precipitazioni. Ieri mattino l’arcipelago, Lipari in particolare, è stata investita da una violentissima grandinata, alla quale ha fatto seguito, per quasi tutto il resto della giornata, una fastidiosa pioggia. Situazione climatica che, comunque, non ha fermato gli escursionisti tedeschi ed austriaci che, zaino in spalla, si sono avventurati sui vulcani o alla ricerca di antichi e caratteristici sentieri. Si prevede, inoltre, se le condizioni meteo lo permetteranno anche un notevole afflusso dei cosidetti turisti “mordi e fuggi”. Intanto si deve registrare una petizione con decine di firme dall’isola di Panarea. «L’isola di Panarea – è scritto – sta subendo un degrado inarrestabile. Nei mesi di luglio e agosto arrivano continuamente barconi sovraccarichi di turisti che trascorrono poche ore nell’isola senza che vi sia lo spazio sufficiente per accoglierli. La confusione che ne consegue è indescrivibile e nessuno vuole o può regolamentare questo afflusso selvaggio. Questa situazione è a discapito di tutti. È inoltre necessario – continua la petizione – che vengano risolti una volta per tutte problemi ormai annosi quali: l’eliminazione dei pericoli di frana in varie parti dell’isola, specialmente nel sentiero che porta a Calajunco; un controllo sull’inquinamento del mare con riferimento alle barche che ormeggiano in prossimità delle coste scaricandovi rifiuti di ogni genere; la valorizzazione della montagna, con una manutenzione continua dei sentieri, e della “Calcara” area che potrebbe divenire un importante centro di attrazione turistica nel pieno rispetto dell’ambiente e il miglioramento deciso dei collegamenti con Napoli e Milazzo» Salvatore Sarpi
26/04/2002