Ogni abitante di Panarea ha il suo modo di trascorrere l’inverno sull’isola. E’ il periodo delle riflessioni, di sognare magari l’isola così anche d’estate. Una specie di museo d’arte naturale sotto il cielo e sopra il mare. Una poesia vivente. Un dono o una figlia di madre natura. Poi arriva la notte ed il sonno invece dei bei sogni porta gli incubi. Panarea assalita da nuvole umane fatte di un misto di formiche e cavallete che coprono il suolo e tolgono l’aria. Tutto diventa irrespirabile. Aspettando l’estate 2019 una mano di bianco la diamo tutti. Sperando di dare una mano anche all’economia dell’intero arcipelago se resiste alla voracità politica.
Pina Cincotta Mandarano
02/02/2019