Io ho ancora il coppo con la stessa canna che mi hanno lasciato i miei genitori. L’avevano comprato nella discesa di Marina Corta dal signor China che fu il miglior stagnino di queste isole.
Ancora oggi basta appoggiare questo antico attrezzo al frutto e si cattura subito. Così l’altra mattina mi sono fatta accompagnare dove ci sono i filari dei migliori fichidindia di Panarea. Ho riempito subito un bel paniere comprese le rosse e “i fimminedda”.
A Panarea crescono i fichidindia più buoni anche dei famosi bastardoni. Ho voluto far colazione con 10 fichidindia e un pezzo di pane biscottato e ammorbidito nell’acqua fresca di cisterna. Ho pianto dalla gioia ed anche dal dolore. Le spine mi sono rimaste nelle mani e nella lingua. Perché come tutte le cose belle hanno le spine. Come le rose ma anche come Panarea.
Pina Cincotta Mandarano
06/10/2019