Caro signor Sindaco,

il carteggio epistolare fitto ed intenso da me intrattenuto con l’Amministrazione Comunale, nel corso degli ultimi anni, intenso nei contenuti e nei significati, va ben oltre le polemiche o le risposte che puntualizzano l’attività dell’Amministrazione Comunale che lei oggi rappresenta.

In merito alla sua risposta dell’11 febbraio 2002 avente per oggetto “Problematiche varie Isola di Panarea”, Lei risponde per ogni singolo problema (mezzi di trasporto, approvvigionamento idrico, accesso alle imbarcazioni nella baia di Calajunco, molo di san Pietro, servizio aliscafi, funzionari del Comune.

Signor Sindaco, mi permetta di puntualizzare che tra le righe quello che salta all’occhio immediatamente è la mancanza di amore e di passione che non è certo un buon viatico per la soluzione dei nostri problemi e che, tradotti, possiamo certamente chiamare disservizi.

Manca l’amore, la passione, l’attenzione per noi cittadini di colonia, lontani dal Comune principale e quindi dal suo cuore, dal suo affetto, da quell’affetto che, nel momento in cui i problemi non vengono risolti, ci possa far dire di aver avuto vicino il nostro Sindaco.

Ci stia vicino! E’ questo quello che vogliamo, non ci dia sterili risposte, venga anche da noi per costruire insieme.

Noi la sollecitiamo a farci sentire partecipi e non distanti dalla Casa Comunale o, ancora peggio, essere considerati per soli due mesi all’anno. Il suo deve essere un compito di vigilanza affinché le stelle dell’arcipelago eoliano abbiano tutte la stessa lucentezza, perché se anche una soltanto è fioca penalizza tutte le altre.

Le invio questa missiva che spero possa datare una nuova frontiera per Panarea, e lei Signor Sindaco saprà certamente accogliere questo invito, non desideriamo clamori, né tantomeno rivolgerci a Sanremo nel tentativo di ottenere qualcosa di positivo per questa nostra splendida Isola.

Scusandoci per questo nostro sfogo, crediamo che l’unione e la presenza costante delle Istituzioni su ogni metro quadrato dell’Arcipelago sia quello che ogni cittadino si auspica per il prossimo futuro.

Affettuosi saluti

Giuseppina Cincotta Mandarano

08/03/2002

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