Il 19 marzo per Panarea è una data particolare perché festeggiamo san Giuseppe. Certo san Giuseppe, padre putativo di Gesù, porta tutta l’Italia a festeggiare ogni padre terreno ma noi onoriamo e ringraziamo anche il nostro parroco pro-tempore Don Pino Raffaele ben 18 anni nel giorno del suo onomastico.
Come dicevo, a Panarea questa festa è particolare perché prepariamo la famosa “Quadara”. I ragazzi dell’isola vanno per le case ed ognuno collabora donando legumi, pasta, olio, farina, uova, spumante, soldi, onde cucinare all’aperto con la legna un gran pentolone di legumi misti, ovvero la quadara che poi, dopo la Messa, viene benedetta e dalla quale ognuno attinge per mangiare tutti insieme nell’attigua sala parrocchiale. Chi ha degli ammalati in casa si riempie “a pinticedda” (pentolino col coperchio ad incasso e manico tipo paniere che, appunto una volta, i contadini si portavano in campagna col mangiare cotto ed appendevano agli alberi dove non arrivavano gli animali) per farli partecipi. Con i soldi compriamo ciò che manca e facciamo un regalo al parroco. In compenso lui compra dei regalini che, dopo la messa, offre a tutti i papà. Prepariamo i famosi “sfingi” e non mancano torte, crostate e dolci vari che le diverse massaie preparano per condividerli.
E’ appunto una serata di condivisione che ricorda i tempi che sull’isola quando non c’era l’energia elettrica, esattamente vent’anni fa, non avendo la televisione, la sera si cercava un diversivo e si stava più insieme. Chi mi legge venga a partecipare alla Messa nella nostra bellissima chiesa San Pietro alle ore 18 del 19 marzo e a condividere nell’umiltà e nell’allegria la “Quadara”, i dolci e lo spumante senza dimenticare l’innata ospitalità della nostra gente.
Veronica De Monte
03/03/2002